Cari figli,
anche oggi vi invito alla preghiera,
adesso come mai prima,
quando il mio piano
ha cominciato a realizzarsi.
Satana è forte
e desidera bloccare
i progetti della pace e della gioia
e farvi pensare che mio Figlio
non sia forte
nelle sue decisioni.
Perciò vi invito, cari figli,
a pregare e digiunare
ancora più fortemente.
Vi invito alla rinuncia
durante nove giorni,
affinché con il vostro aiuto
sia realizzato tutto quello
che voglio realizzare attraverso i segreti
che ho iniziato a Fatima.
Vi invito, cari figli,
a comprendere l'importanza
della mia venuta
e la serietà della situazione.
Desidero salvare tutte le anime
e presentarle a Dio.
Perciò preghiamo,
affinché tutto quello che ho cominciato
sia realizzato completamente.
Grazie
per aver risposto
alla mia chiamata.
(25 agosto 1991)
Un insegnamento di tanti anni or sono,
di cui tanto si è parlato,
che lega
- in che modo non ci è dato
per ora fino in fondo di sapere -
Fatima a Medjugorje.
Lo aveva già intuito Papa Giovanni Paolo II
fin dal 26 marzo 1984
quando disse al gesuita slovacco Monsignor Pavel Hnilica,
suo amico e consigliere per i Paesi dell’Est:
"Medjugorje è la continuazione di Fatima,
è la realizzazione di Fatima".
SOTTOLINEIAMO
che solo pochi mesi dopo
questo appello della Regina della pace
- esattamente il giorno di Natale,
25 dicembre 1991 -
crollò l'Unione Sovietica
senza alcun spargimento di sangue.
Quella Russia che la Madonna a Fatima
aveva chiesto fosse consacrata
al suo Cuore Immacolato,
affinché non spargesse i suoi errori
(il comunismo ateo) nel mondo.
Una decisione presa dai leaders russi
qualche giorno prima: l'8 dicembre,
giorno in cui la Chiesa cattolica celebra
la Solennità dell'Immacolata Concezione.
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